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Elementare un cazzo! La rivincita di Watson

Capitolo 1   Casa Watson

 

Casa Watson ore 04:00 pm del 20 aprile del 1898,

Come ogni giorno ero alla mia scrivania a battere a macchina i miei vecchi appunti.

Grazie a quei racconti riuscivo a rivivere tutte quelle belle avventure passate insieme al mio inestimabile amico

Sebbene rimpiangessi le mie imprese, la mia vita matrimoniale andava sempre meglio. Mary era dolcissima e questo bellissimo quadretto familiare mancava solo della dolce presenza di bambini.

La lettera era l’ennesima richiesta di aiuto. Ne avevo già ignorate sei nel ultimo mese. Sapevo che per quanto miss Houdson avesse a cuore la vita del mio eccentrico amico,  tutto questo era proprio opera di Holmes.

Quel povero uomo si era completamente rincretinito, anni e anni passati a dar la caccia al crimine e a risolvere enigmi impossibili e ora il suo brillante cervello era completamente andato.

Voi potreste pensare che la causa fosse lo stress e invece no! Era un male ancora più incurabile, un nemico più forte, un enigma più insolvibile: l’Amore!

E questo male aveva l’incarnazione nel corpo della bella e maleficamente dolce Irene Adler, l’unica donna di cui Holmes fosse mai stato innamorato!

Capitolo 2     Ritorno a Baker Street

 

Me ne uscì di buon ora il giorno dopo, con il mio fedele Gladstone, un bellissimo esemplare di mastino inglese. Passai il bellissimo Hyde Park per attraversare i lunghi viali costeggiati da eleganti palazzi patrizi, dirigendomi verso St. Regent’s Park, ero entrato nel elegante distretto di Marylebone.

Girai a destra come di consueto e mi ritrovai in Baker Street, fermandomi davanti alla porta di un’austera abitazione, al 221 B, casa Holmes!

Quanti ricordi affioravano alla mente. Gran parte della mia vita si era sviluppata tra le mura di questa casa. Non nascondo che il mio cuore battesse dalla agitazione.

Per quanto si fosse lasciato andare era comunque uno dei più grandi investigatori di tutti i tempi e uno dei miei più cari amici.

Lentamente aprii la porta dello studio e venni invaso da un forte odore di stantio e di marcio, le piante del soggiorno erano state spostate dentro nel tentativo di creare un separé, risultato futile in quanto tutti gli arbusti erano morti o affogati o bruciati, segno di un qualche loffio esperimento di biochimica.

Nel camino ardeva ancora un rimasuglio di poche lettere che a giudicare dal forte odore di colonia che andava a male e dalle poche parole scritte, dovevano essere brutte copie di lettere d’amore mai spedite.

Tutto il locale era sommerso dal buio e poche candele ormai quasi consumate emanavano gli ultimi bagliori…

Improvvisamente venni bloccato alle spalle da una presa a morsa, ben salda

Percepì un odore forte provenire dalla bocca del mio amico

Dovetti ricorrere ad una contro mossa scaraventando così, forse con troppa forza, il mio compare sul pavimento.

Strappai le tende dalle finestre e feci luce nella stanza.

Guardavo quel corpo così esile e ricoperto di peli, la barba e i capelli erano smisuratamente lunghi e le unghie di piedi e mani nere.

Bum! Un tonfo sordo riecheggiò in tutta la casa. Holmes era disteso a terra, rantolando come un epilettico e il suo sguardo era perso nel vuoto, quasi come se si fosse fatto di coca…

Elementare un cazzo! La rivincita di Watsonultima modifica: 2019-07-19T14:21:57+02:00da
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